Come fare squadra nella relazione

Quando ti sposi con una persona lo fai perché ti senti parte di una squadra.

Vi amate e vedete le cose essenziali nello stesso modo, condividete un progetto in comune, vi capite e vi divertite insieme. Per dirla in un altro modo, guardate nella stessa direzione.

Questo però non è sufficiente.

Ve ne rendete conto alle prime discussioni da sposati e solitamente è sconcertante e doloroso, a volte anche frustrante e arrivate a pensare cose tipo “Ci amavamo di più da fidanzati?” “Perché di colpo tutte queste discussioni?”, “A volte non mi sento nella stessa squadra”.

No panic.

Nei matrimoni la mancanza di lotta per superare le difficoltà si manifesta non solo nelle separazioni, ma anche nel distanziamento e la mancanza di dialogo anche se si vive insieme.

Sono 3 le cose da tenere a mente:

  • L’amore da solo non basta: una relazione necessita di libertà, volontà e cuore per andare avanti. “Ci capiamo con un solo sguardo” può essere vero, ma non è automatico.
  • Superare gli ostacoli insieme: non è qualcosa che si deve accettare con rassegnazione pensando che l’amore consiste nel sopportare l’altra persona con le sue manie.
  • Non essere d’accordo per lottare insieme per qualcosa potrebbe non rompere la coppia di colpo, ma eroderà e raffredderà la relazione con il tempo e questo presuppone pericolo.

Nella vita di coppia ci troviamo di fronte al fatto che a volte occorre prendere decisioni lì dove ognuno farebbe a modo suo. In questi casi la parola chiave è consenso.

Dare il consenso non è cedere, è prendere una decisione insieme, dopo aver ascoltato entrambe le ragioni, pensando al bene di entrambi e non solo al proprio. E una volta presa la decisione, è nostra anche se inizialmente l’idea era di uno o dell’altro. Quando siamo capaci di dare il consenso siamo una squadra.

Lo siamo anche quando impariamo a gestire i conflitti e da uno scontro iniziale, riusciamo a uscirne più uniti. In coppia la responsabilità non è al 50-50, ma di entrambi al 100%.

Che succede quindi se uno dei due non può mettere se stesso tanto come gli piacerebbe in un momento concreto (perché è ammalato, ha problemi di lavoro, sta vivendo un brutto momento…)? Nulla. Nessuno segna in un foglio le ore extra dell’altro. Non vale nemmeno un “oggi io e domani tu”. Non c’è una regola. L’importante è che tutto nasca dall’amore e non dal dovere come una bilancia calcolatrice.

Che succede se l’altra persona non c’è stata come ci aspettavamo? Occorrerà dirglielo. Può darsi che non se ne sia accorta. Occorrerà parlarne senza rimproveri, esponendo come si è vissuta la cosa e cercando insieme di capire come fare la prossima volta, perché nessuno si senta come se l’altro andasse per gli affari suoi.

Notare dove abbiamo sbagliato come squadra è molto interessante in situazioni che si possono ripetere (momenti di tensione dai suoceri, bambini che si ammalano, scelta delle vacanze…). Le prime volte vi può prendere alla sprovvista ma poi non ci sono scuse. Occorre pensare come risolvere le situazioni future che si ripeteranno. Avere un’idea di base è necessario, non sempre è bene improvvisare.

Dalila Azzurra Giordano